Di seguito troverai le principali mete visitabili dalla nostra Casetta di Bismantova
Pietra di Bismantova
La Pietra di Bismantova si affaccia, isolata e imponente, come scenografica avanguardia del crinale appenninico che si staglia sullo sfondo. Paragonata da Dante al monte del Purgatorio, è il residuo di una più estesa bancata di arenaria andata in frantumi nei millenni.
La salita sul tavolato è una piacevole e facile passeggiata, premiata all’arrivo da un panorama senza eguali su tutto l’arco appenninico. Palestra di roccia tra le più rinomate d’Italia, la Pietra di Bismantova è il simbolo della montagna reggiana grazie al suo inconfondibile profilo e può considerarsi a pieno titolo uno dei più riconoscibili monoliti dei panorami di tutto il mondo.
CASTELNOVO NE’ MONTI
Immersa nel verde di tre belle pinete ai piedi della suggestiva Pietra di Bismantova, è orgogliosa di essere nel cuore della terra del Parmigiano Reggiano e porta del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano.
Vivace, attiva, Castelnovo ne’ Monti si è candidata e si è posizionata tra le prime "città del buon vivere": le città slow, la rete delle città che vogliono valorizzare le loro le tradizioni, l'ambiente integro, i prodotti della genuinità, il quieto vivere.
La cittadina vanta una buona dotazione di impianti sportivi dal Centro di Atletica Leggera (centro CONI), al Centro Benessere con piscina coperta e idromassaggio, piscina scoperta, campi da tennis. Inoltre, gli appassionati di arrampicata libera e di scalate in parete trovano a Castelnovo ne' Monti con la sua Pietra di Bismantova una palestra naturale nei mesi primaverili e estivi.
Eremo Benedettino
Sotto alla parete sud-est della Pietra si trova un eremo benedettino anteriore al XIV secolo, sviluppatosi attorno a una preesistente cappella e dipendente dal monastero di S. Giovanni di Parma. Il corredo di affreschi quattrocenteschi conservati nella chiesa dell'originale santuario, è realmente degno di nota e tra questi spicca una pregevole immagine della Madonna con il Bambino, opera di maestri emiliani.
Dall’eremo parte un facile itinerario escursionistico che conduce in cima alla rupe in 30 minuti circa. Dalla cima si gode una vista straordinaria, a 360° sull'intero Appennino reggiano, e parte del modenese e parmense.
Si tratta di affioramenti di gessi antichissimi, i più antichi dell'Appennino, risalenti a oltre 200 milioni di anni fa, situati in un tratto di circa 10 km lungo la Valle del Secchia, poco più a sud della Pietra di Bismantova.
Queste evaporati, rarissime sul territorio italiano dove affiorano soltanto sull'1% del territorio nazionale, sono di colore bianco, a volte grigio chiaro, arancione, rosa, presentano bellissime formazioni di cristalli, ed inglobano diversi tipi di rocce, tra i quali calcari e dolomie scure. Le stratificazioni disegnano forme di aspetto caotico e contorto, a testimoniare i lenti movimenti tettonici ai quali sono stati sottoposti nel corso dei millenni.
I gessi, per le loro caratteristiche, creano un paesaggio molto suggestivo, con fenomeni carsici sotterranei e superficiali, come gli inghiottitoi, le conche chiuse e le grotte, fino a generare veri monumenti naturali di grande interesse geomorfologico. Nella Valle del Secchia, una delle più importanti cavità carsiche è il Tanone Grande della Gocciolina, oggetto di alcuni itinerari escursionistici.
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano è un’area protetta di elevato valore naturalistico e paesaggistico. Comprende le principali cime dell’Appennino e tutti i laghi, primi fra tutti quello di Monte Acuto, il Calamone e quelli Cerretani.
Numerosi sono i sentieri (segnati CAI e GEA) in grado di soddisfare esigenze di vario tipo, da semplici passeggiate a escursioni più impegnative per permettere a chiunque di goderne al meglio. E’ inoltre a disposizione presso la nostra casetta ampio materiale descrittivo e illustrativo per agevolare i nostri ospiti a programmare in dettaglio qualsiasi tipo di escursione.
Tra i molteplici itinerari escursionistici possibili elenchiamo di seguito quelli considerati tra i più belli: Cascate del Lavacchiello e Prati di Sara, Monte Casarola e Alpe di Succiso, Monte Cavalbianco, Monte Cusna e Abetina Reale, Monte Ventasso e Lago Calamone, Sorgenti del Secchia e Passo di Pietratagliata
Il sistema castellano delle Terre di Canossa ruota attorno ai suggestivi ruderi del castello di Canossa, imprendibile centro del potere della Gran Contessa Matilde.
Ludovico Ariosto, che vi soggiornò, nell’Orlando Furioso descrisse la rupe su cui sorge come quella della rocca incantata di Atlante. Un piccolo museo affianca oggi il castello.
Il contesto paesaggistico è quello dei primi contrafforti dell’Appennino che si affacciano sulla grande pianura Padana: tutt’intorno i colli sono dominati dai coevi castelli di Rossena, Bianello di Quattro Castella, Sarzano di Casina e Carpineti, che, insieme alle pievi di Marola e Toano, costituiscono il cuore del sistema fortificato di Matilde.
Il Sentiero Matildico, è una rete di sentieri segnati che congiunge località naturalistiche e storiche.
Gli 80 km del sentiero si snodano lungo mulattiere, carraie, strade bianche e sentieri che possono essere percorsi a piedi, a cavallo o in mountain-bike e consentono di accedere dalla media collina fino al crinale appenninico.Lungo il percorso si incontrano i più importanti castelli matildici: Rossena, Canossa, Sarzano, Carpineti. L'intera rete sentieristica non presenta difficoltà tecniche: gli itinerari sono facili e adatti a tutti. Collegando Canossa con Lucca, l'itinerario si inserisce nel fascio delle “vie francigene” o “romee”.
Ricalcando le orme di papi e imperatori, il Sentiero Matilde conduce, in sette tappe, dalla Rupe di Canossa a San Pellegrino in Alpe, balcone naturale della Garfagnana, attraverso castelli, case-torre, antiche pievi e borghi in pietra arenaria.